Tempo di cambiamenti

Questa pausa, dovuta a qualche sfortuna e un braccio rotto, ci ha fatto prendere il tempo per discutere del futuro. E’ qualche mese che non calpestiamo palchi e sottopalchi e riempiamo le notti di urla.
Vogliamo tornare a farlo, anche se con qualche significativo cambiamento. Sì, perché Andrea, il nostro batterista, ma soprattutto una parte fondamentale di questo piccolo progetto che abbiamo “inventato”, non suonerà più con noi. Chiunque abbia condiviso con noi una serata o più conosce ciò che in questi anni ha significato. E’ stata una scelta difficile la sua di smettere, ed è stata una scelta difficile la nostra di provare a continuare. Ma abbiamo deciso di farlo, o almeno tentarci.
E continueremo quando e se troveremo un nuovo batterista.
In parte questa scelta viene dalla voglia di suonare ancora, ma principalmente perché è stato un fatto di intesa, amicizia, condivisione. Lo è stato fino ad ora e continueremo se sarà ancora così.
Per quanto importanti, le note arrivano dopo.
Non sarà semplice ritrovare quell’intesa, ma crediamo sia possibile. Sarà un’esperienza nuova e pensiamo ne valga la pena. Ci vorrà forse qualche mese, forse meno.
Forse non sarà mai, ma con ogni probabilità torneremo di nuovo in giro.
Qui di seguito leggerete le parole di Andrea riguardo la sua scelta.
Rupert, Bilo, Vittorio.

 

“Sono parole difficili, momenti difficili, pensieri e azioni che cambiano forma, mutano e si adattano a ciò che ci circonda.
Non poteva durare per sempre, niente dura per sempre, suonando hardcore in particolar modo: l’urgenza espressiva è tutto e la velocità è il cuore pulsante.
Come diceva uno storico gruppo di Milano a cui sono molto affezionato “(l’hardcore)…è un po’ come la vita inizia, accelera e poi è già finita”.
Passare diversi giorni, mesi in cui l’entusiasmo si tramuta in indifferenza, la facoltà diventa autoimposizione e l’emozione svanisce piano piano non è stato facile, ha avuto l’effetto di una ferita al cuore che si è allargata sempre più, sgorgando angoscia e notti insonni.
E’ stata la scelta giusta, non sarebbe stato corretto per nessuno proseguire in questo progetto che tanto ha detto e tanto ha fatto e probabilmente nella mia testa si era avviato verso la fine.
Lascio il gruppo portandomi dentro montagne di ricordi, concerti entusiasmanti, tante amicizie che tuttora persistono, abbracci, birre calde e piatti di pasta scotta… e furgone, tanto furgone.
Non voglio ringraziare tutti qui ora, voglio farlo di persona, perché sicuramente ci rivedremo ancora in giro: ho altri nuovi progetti sui quali sto investendo parecchio tempo e dedizione, facendomi ricordare cosa significa “vivere” un gruppo, non si tratta di suonare in posti gremiti di gente che canta i tuoi pezzi, ma di rapporti con le persone, empatia, fiducia, voglia di mettersi in gioco e provare, sbagliare, provare di nuovo e sbagliare ancora, perché è questo il motivo per cui vale la pena esserci: sbagliare”
Andrea.

 

Lo spirito continua.